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Occhi rossi? Potrebbe essere Vernal

Circa il 20% della popolazione italiana soffre di allergie; nel 10% dei casi si tratta di bambini, che si ritrovano così alle prese non solo con arrossamenti oculari ma anche con sintomi nasali. “L’inefficacia dei comuni trattamenti antiallergici, come gli antistaminici per via oculare, e una difficoltà di adattamento alla luce soprattutto all’esterno, ma anche al risveglio nei casi più gravi, sono sintomi importanti che devono far insospettire”, spiega Susanna Esposito.

“Quando la fotofobia è molto intensa – prosegue Esposito – occhiali scuri e cappellini sono uno strumento indispensabile di protezione ed è ovviamente necessario escludere rapidamente una lesione della cornea con una valutazione oculistica e poi allergologica al fine di iniziare una terapia idonea ed evitare il rischio di esiti permanenti”. Vietato, quindi, temporeggiare: se si sospetta che dietro agli occhi rossi di un bambino si possa nascondere qualcosa di più di un’allergia è bene parlare dei propri dubbi con il medico o con il pediatra.

L’identikit della Vernal. La Vkc è una delle malattie rare più frequenti. La sua causa è attualmente sconosciuta, ma si sa che nel 70-80% dei casi si manifesta tra i 3 e gli 8 anni, che è più frequente fra i maschi e che nella maggior parte dei casi si risolve verso l’età dello sviluppo. La sua prevalenza è maggiore nelle aree a clima caldo e temperato, incluso il bacino del Mediterraneo, e i sintomi in genere iniziano in primavera, peggiorano o persistono in estate e tendono a risolversi in autunno. Fra di essi sono inclusi arrossamento, prurito, bruciore, secrezione di muco filamentoso, lacrimazione, sensazione di avere un corpo estraneo nell’occhio e fotofobia. Inoltre in presenza di Vkc le ciglia possono essere più lunghe rispetto alla media.